A fine febbraio ho incontrato insieme ai colleghi Federica Fratoni e Andrea Vannucci i lavoratori di Tim,  venuti a protestare di fronte alla sede del Consiglio regionale per quello che si prefigurava essere il nuovo piano industriale dell’azienda. Molti dipendenti temono per il loro lavoro e non hanno più certezza del futuro che li attende.  In Toscana sono 2100 i dipendenti di Tim e mediante l’indotto arrivano a oltre 3000 lavoratori complessivi, coinvolti e interessati dalle scelte future dell’azienda.

I sindacati e i dipendenti hanno manifestato contro le ipotesi di scorporo della rete, per l’unicità dell’azienda contro lo “spezzatino” e a difesa della tenuta occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori, in opposizione al rischio esuberi.

Crediamo che il Pnrr sia una straordinaria occasione per le aziende di telecomunicazioni, compresa Tim, per investire e contribuire alla trasformazione digitale del Paese, pertanto sarebbe incomprensibile una riduzione di personale e uno smembramento. Con questa mozione, che è stata approvata all’unanimità dal Consiglio, chiediamo alla giunta di stimolare l’esecutivo con l’obiettivo di arrivare ad un piano industriale chiaro, che rafforzi gli investimenti per il futuro delle telecomunicazioni e scongiuri perdite occupazionali, anche alla luce delle opportunità che dà il Pnrr.

Qui il mio intervento in seduta del Consiglio regionale