Emergenza Covid: le nuove misure del governo

𝐄𝐜𝐜𝐨 𝐢𝐧 𝐬𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐢 𝐥𝐞 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞

𝐋𝐚 𝐭𝐞𝐫𝐳𝐚 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐬𝐢 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐚̀ 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝟒 𝐦𝐞𝐬𝐢

Il richiamo o booster si potrà fare a partire da quattro mesi dopo la seconda somministrazione di vaccino e non dopo e non più da cinque come accade adesso. Sarà una circolare con nota a quattro firme (ministero della Salute, Aifa, Istituto superiore di Sanità e Consiglio superiore di Sanità) a regolare la nuova tempistica decisa dal governo.

La data da cui partirà l’anticipo sarà decisa dal commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo con i presidenti delle Regioni sulla base del piano organizzativo e della disponibilità degli hub e dei centri vaccinali. Il sistema di prenotazione sarà analogo a quello utilizzato quando si è deciso di diminuire l’intervallo da 6 a 5 mesi. Chi ha già effettuato la prenotazione potrà cancellarla ed effettuare una nuova prenotazione sul portale della propria Regione appena entrerà in vigore la circolare e sarà comunicata la nuova data di inizio della campagna.

𝐂𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚 𝐥𝐚 𝐝𝐮𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐫𝐞𝐞𝐧 𝐩𝐚𝐬𝐬

Il certificato verde che attesta che si è vaccinati o guariti dal Covid sarà valido non più per nove mesi ma per sei. Questo a partire dal primo febbraio. Per chi invece non è vaccinato e quindi per mostrare il Green pass deve fare un tampone, la tempistica non si modifica: il certificato verde vale 72 ore se ci si è sottoposti a un tampone molecolare, 48 ore se invece si è fatto ricorso a un tampone rapido. Il Consiglio dei ministri ha poi mutato un altro termine: per farsi somministrare la terza dose – la cosiddetta dose booster – basterà che siano trascorsi quattro mesi (con più cinque) dal completamento del ciclo vaccinale primario.

𝐎𝐛𝐛𝐥𝐢𝐠𝐨 𝐦𝐚𝐬𝐜𝐡𝐞𝐫𝐢𝐧𝐚

Finora l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto rappresentava la principale per non dire unica differenza tra le regioni colorate di gialle e quelle colorate di bianco. Questa differenza con il pacchetto di restrizioni varato ieri dal Consiglio dei ministri viene meno. Da adesso fino al 31 gennaio anche nelle zone a più basso rischio contagio tornerà obbligatorio l’utilizzo della mascherina ogni volta che si esce di casa. Un provvedimento più volte preannunciato nei giorni scorsi e che è stato tra i primi su cui tutte le forze politiche che sostengono il governo non hanno avuto problemi a concordare.

𝐍𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐑𝐬𝐚

Per entrare nelle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice i visitatori dovranno avere il green pass rafforzato (che si rilascia soltanto a guariti e vaccinati). Chi non ha effettuato la terza dose dovrà presentare anche l’esito negativo di un tampone. I lavoratori esterni delle Rsa hanno l’obbligo vaccinale.

L’obbligo vaccinale rimane per:

– personale sanitario

– personale scolastico

– personale delle forze dell’ordine.

La valutazione sull’eventuale obbligo vaccinale per altre categorie di lavoratori non è stato inserito nel decreto e sarà valutato nelle prossime settimane sulla base dell’andamento della curva epidemiologica. Il governo deve decidere se estenderlo anche al personale del front office nella pubblica amministrazione.

𝐍𝐚𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐂𝐚𝐩𝐨𝐝𝐚𝐧𝐧𝐨

Nei giorni scorsi era stata ventilata l’ipotesi che il governo potesse introdurre divieti o comunque limitazioni anche per le feste in famiglia o tra amici. Su questo fronte invece non sono stati adottati provvedimenti. Nessuna indicazione sul numero massimo di persone che possono ritrovarsi nella stessa casa in occasione del Natale o del Capodanno. Lo scorso anno nelle festività era stato raccomandato di limitare il numero di invitati, congiunti esclusi. Con le restrizioni disposte ieri si ritiene che chi è vaccinato possa trascorrere in sicurezza queste giornate di incontri e convivialità.

Il divieto che segna in maniera più tagliente questa stretta di fine anno è sicuramente quello che riguarda le feste all’aperto in programma in particolare per la notte di Capodanno. Eventi che comportino il rischio di assembramenti saranno proibite fino al 31 gennaio. Quindi anche per l’Epifania niente manifestazioni.

𝐒𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐯𝐚𝐜𝐜𝐢𝐧𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚 𝐢𝐧 𝐛𝐚𝐫, 𝐫𝐢𝐬𝐭𝐨𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢, 𝐩𝐚𝐥𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞 𝐞 𝐦𝐮𝐬𝐞𝐢

Fino al 31 marzo, anche nelle regioni bianche e gialle, entreranno in vigore le regole relative al Super green pass previste per le zone arancioni, quelle dove il rischio contagio è più elevato. Quindi chi non è vaccinato non potrà più avere accesso a palestre, piscine, musei e sale bingo. Di più: solo chi è in possesso di Super green pass potrà consumare nei ristoranti e nei bar al chiuso, neanche al banco. Chi non è vaccinato quindi non potrà neppure più bere un caffè.

Non c’è invece alcuna limitazione per il numero delle persone sedute al tavolo. Quando ci si alza è obbligatorio indossare la mascherina. È obbligatorio il distanziamento e i locali dovranno prevedere la consultazione online dei menù. Nei locali dove non ci sono posti a sedere dovranno essere previsti ingressi contingentati. Fino al 31 gennaio 2022 è vietato consumare cibi e bevande, al chiuso, in cinema, teatri, stadi e nei palazzetti in occasione degli eventi sportivi.

𝐅𝐅𝐏𝟐 𝐨𝐛𝐛𝐥𝐢𝐠𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞 𝐧𝐞𝐢 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐡𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐢

Le mascherine chirurgiche sono meno efficaci delle mascherine Ffp2, nel senso che sono adatte a proteggere più gli altri di chi le indossa. Per questo motivo le Ffp2 diventeranno obbligatorie nei luoghi chiusi come i cinema, i teatri e i musei, negli stadi e nei palazzetti dello sport e anche in tutti i mezzi di trasporto pubblico, a partire da quello locale, ovvero treni, tram, metropolitane e autobus. Questo provvedimento, viene specificato nel decreto legge varato ieri sera, resterà in vigore fino al 31 marzo, ovvero il termine fissato per lo stato di emergenza prorogato dal governo.

𝐃𝐢𝐬𝐜𝐨𝐭𝐞𝐜𝐡𝐞 𝐞 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢 𝐚 𝐛𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐢

Fino al 31 gennaio 2022 il governo ha deciso di vietare le feste in piazza e nei locali pubblici e ha disposto la chiusura di tutte le discoteche.

Nel decreto è specificato che «sono vietati gli eventi, le feste e i concerti, comunque denominati, che implichino assembramenti in spazi all’aperto». Sarà quindi vietato festeggiare il Capodanno nelle piazze oppure organizzare manifestazioni nelle strade per salutare il nuovo anno.

Il provvedimento specifica anche che saranno chiuse le sale da ballo, discoteche e locali assimilati, dove si svolgono eventi, concerti o feste comunque denominati, aperti al pubblico». Non sarà dunque consentito organizzare festeggiamenti anche nei locali al chiuso per compleanni e altre occasioni.

𝐓𝐫𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐞: 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐭𝐢 𝟗 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐞𝐮𝐫𝐨

Il decreto prevede un’attività di screening all’interno delle scuole. Nel testo è specificato che «al fine di assicurare l’individuazione e il tracciamento dei casi positivi nelle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2021-2022 .Per questo è stata «autorizzata la spesa complessiva di euro 9.000.000. Al momento è stato escluso il prolungamento delle vacanze, ma una rivalutazione potrebbe essere fatta nei prossimi giorni sulla base dell’andamento della pandemia e della eventuale ulteriore risalita della curva epidemiologica.

𝐒𝐜𝐫𝐞𝐞𝐧𝐢𝐧𝐠 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨𝐥𝐥𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐡𝐢 𝐫𝐢𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐞𝐬𝐭𝐞𝐫𝐨

Il decreto prevede un’attività di screening per chi rientra dall’estero oltre alle regole già in vigore. Controlli a campione, presso gli scali aeroportuali, marittimi e terrestri, test antigenici o molecolari dei viaggiatori che fanno ingresso nel territorio nazionale .

Se il test è positivo si applica la misura dell’isolamento fiduciario per un periodo di dieci giorni. Chi non ha disponibilità di alloggio dove trascorrere l’isolamento sarà trasferito nei “Covid Hotel”. Per chi rientra dagli Stati dell’Ue ed è vaccinato è obbligatorio i l tampone antigenico. Chi non è vaccinato dovrà rimanere cinque giorni in quarantena. Dagli altri Stati la quarantena è di dieci giorni.